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Tutto ciò che occorre sapere prima di prendere un cane in rifugio
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Adottare in rifugio è un’esperienza coinvolgente se pensiamo al bene che facciamo ad un cane che probabilmente ha avuto un passato spiacevole. Pensare che basti adottare un cane per fare del bene è un errore.
È importante affrontare la fase dell’adozione e dell’accoglienza del cane a casa in maniera coscienziosa seguendo delle opportune indicazioni.
Capita spesso, purtroppo, che nonostante l’amore, l’impegno e la predisposizione, non si istauri il giusto rapporto. A volte si è persino costretti a riportare il cane al rifugio provocando ulteriore stress e sofferenza per un altro abbandono.
In questa guida vogliamo fornirvi una serie di punti chiave per essere sicuri di approcciare al meglio questa fase, così che la scelta sia davvero un’esperienza splendida per l’adottante e per il cane.
Prevenire seguendo i giusti accorgimenti sarà la chiave del vostro futuro rapporto.
Adottare un cane da rifugio non è come prenderlo in un allevamento. Un’adozione non è sempre di un cucciolo ma anche di un cane più adulto che avrà diverse caratteristiche, attitudini all’apprendimento ed esigenze diverse rispetto ad un cane più giovane.
È un cane che sta solo o vive costantemente in gruppo? I cani che vivono in gruppo, una volta a casa, sentiranno la mancanza della condizione sociale precedente e potrebbero avere più necessità di tempo ed accortezze per abituarsi alla nuova situazione.
Conoscere il suo passato, la provenienza, il perché è lì, che aspetti caratteriali ha nei confronti di persone e altri cani, informazioni sulle sue condizioni cliniche, sono tutte informazioni che ci torneranno molto utili nella scelta e nella gestione una volta a casa.
È consigliabile pertanto fare più visite presso la struttura di accoglienza per informarsi e per stabilire i primi contatti con il compagno desiderato.
Di questo punto non se ne fa una condizione estetica, assolutamente! Ricordate però che un cane di razza appartiene ad una chiara genealogia che aiuta nel conoscere già da prima le linee caratteriali, le caratteristiche fisiche ed eventuali condizioni o potenziali patologie. In adozione, nella maggioranza dei casi, non si ha chiarezza di questo quindi non saremo guidati da quelle che sono le caratteristiche che generalmente possiamo aspettarci da una razza specifica.
“L’adozione spesso avviene solo di cuore”, errore! Sembra brutto dirlo ma siete lì per fare del bene al cane e se non seguite i percorsi giusti rischiate di commettere degli errori. Scegliere quindi con preparazione è fondamentale! Confrontarsi con l’addetto della struttura di accoglienza, sicuramente personale esperto, indicando le vostre abitudini e l’ambiente in cui vivrà (es. presenza bambini, anziani, altri animali, caratteristiche della casa, ecc…) è fondamentale. Più vi confronterete, più farete la scelta corretta.
Il primo approccio con il cane sarà quello di doverlo trasportare in macchina, fornitegli la situazione più comoda e meno invasiva. Attenzione alle “staffette” in tanti casi costituiscono momenti di stress e pericolo.
L’arrivo nella nuova abitazione, seppur splendida e dotata degli spazi più idonei, presenterà sempre un trauma per il cane. È ancora abituato a tutt’altra vita che per lui equivaleva a serenità e tranquillità. La casa se non impostata al meglio sarà causa di grande stress.